"Mi piace pensare che nel calcolo delle probabilità che governano pulsioni e accadimenti rientri il concetto junghiano di co-incidenza che connetterebbe l'ardere individuale all'incedere collettivo. Partendo da questa premessa ho deciso, un giorno, di passeggiare e ho camminato, per molti chilometri, disinteressandomi a ogni visione che mi si proponesse. Solo il mio bagaglio mnemonico, carico di sogni, verità, suggestioni, nebulose, demoni suggeritori, terribili, burloni, abili e potenti. Fino all'incontro con un piccolo testo, poggiato su di una bancarella incustodita. Il titolo è 'Le maschere di Satana - I mille volti del diavolo'. L'autore, Jacques Albin Simon Collin De Plancy, è un illuminista rivoluzionario che a meno di vent'anni, invece di concedersi alle controverse regole della socializzazione, si ritira in solitudine, dando vita ad un'opera complessa dedita all'esoterico, a divinazioni, apparizioni, demoni, streghe, prodigi, errori, superstizioni, racconti popolari. Storia, leggenda, mitologia. Titolo dell'opera 'Il dizionario infernale'. 'Le Maschere di Satana' rappresenta una sintesi dell'elenco redatto dall'autore nel suo percorso di conversione al cattolicesimo. Che l'archetipo abbia guidato i miei passi, non è certo, che abbia nutrito la creazione del citato testo e delle ricche immagini a supporto, è ugualmente da approfondire, comunque c'è lo zampino di Johann Weyer. È però certo che se non tutti i diavoli si presentano con le corna, molti ci mettono la coda".
(Tiziana Nicolosi)
Orobas: Gran principe dell'inferno, il quale si fa vedere sotto la forma d'un bel cavallo. Quando veste sembianze d'uomo, parla dell'essenza divina. Consultato, risponde sul passato, sul presente e sull'avvenire. Scopre la menzogna, accorda dignità ed impieghi, riconcilia i nemici e comanda a venti legioni.
Ronwe: Marchese dell'inferno e
conte, che si fa vedere sotto la forma d'un mostro. Egli da ai suoi
seguaci la conoscenza delle lingue e l'affetto di tutti. Diciannove
corti infernali sono al suo comando.
Paymon: Uno dei re dell'inferno. Se si fa vedere agli esorcisti, prende la forma d'un uomo a cavallo su un dromedario, coronato di un diadema scintillante di pietre preziose, con un volto di donna. Duecento legioni, parte dell'ordine degli angeli, parte dell'ordine delle potenze, gli obbediscono. Se Paymon è invocato con qualche sacrifizio o libagione, appare accompagnato dai due grandi principi Bebal e Abalam.
Tap o Gap: Gran presidente , gran
principe agl'inferi. Si mostra a mezzogiorno quando prende forma
umana. Comanda a quattro dei principali re dell'impero infernale. E'
potente come Bylet. Ci furono un tempo dei negromanti che gli
offrirono libagioni ed olocausti. Lo evocavano con artifici magici
ch'essi dicevano composti del sapiente re Salomone; il che è falso,
perché fu Cham, figlio di Noè, il primo che cominciò ad evocare
spiriti maligni. Si fece servire da Bylet e compose in suo onore un
libro che è apprezzato da molti matematici. Se qualche esorcista
conosce l'arte di Bylet, Tap o Gap, eccita all'amore e all'odio.
Trasporta velocemente gli uomini nelle diverse contrade dove vogliono
recarsi. Comanda sessanta legioni.
Ukobak: Demonio dell'ordine
inferiore. Si mostra sempre col corpo bruciacchiato. Si dice che sia
l'inventore delle fritture, e dei fuochi d'artificio.
Detto anche Abraxas, è uno
degli dei di alcune teogonie asiatiche, dal cui nome si è preso il
fIlatterio abracadabra. Abracace è rappresentato sugli amuleti con
una testa di gallo, piedi di drago e la frusta in mano. I demonografi
hanno fatto di lui un demonio che ha la testa di un re e serpenti
come piedi. I basiliani, eretici del secondo secolo, vedevano in lui
il loro dio supremo. Siccome trovavano che le sette lettere greche
con cui essi formavano il suo nome facevano in greco il numero 365,
che è quello dei giorni dell'anno, essi ponevano ai suoi ordini
numerosi geni che presidiavano ai trecento e sessantacinque cieli, a
cui attribuivano trecentosessantacinque virtù, una per ogni giorno.
I basiliani dicevano ancora che Gesù Cristo, Nostro Signore, era
soltanto un fantasma benevolo mandato sulla terra da Abrace. In ciò
si distaccavano dalla dottrina del loro capo.
Zepar: Gran duca dell'impero infernale, il quale potrebbe essere lo stesso che Vepar o Separ. Nullameno, con il nome di Zepar, egli ha la forma di un guerriero e spinge gli uomini alle passioni infami. Ventotto legioni gli obbediscono.
Amone: Grande e potente marchese
dell'impero infernale. Esso ha la figura di un lupo con una coda di
serpente. Vomita fiamme e allorquando veste la forma umana, la sua
testa rassomigliasi a quella di un gufo che lascia vedere i denti
canini affilatissimi. Esso il più importanti tra i principi dei
demoni: sa il passato e l'avvenire , e riconcilia quando vuole gli
amici in discordia. Esso comanda quaranta legioni.
Asmodeo è secondo alcuni,
l'antico serpente che sedusse Eva. Gli ebrei che lo chiamano Asmodai
ne facevano il principe dei demoni, come vedesi nella parafrasi
caldaica . Esso è all'inferno, dice Wierus, un principe forte e
possente che ha tre teste. La prima rassomigliasi a quella di un
toro; la seconda a quella di un uomo; la terza a quella di un
montone. Esso ha coda di serpente, piedi d'oca, alito infiammato:
appare a cavallo di un drago, tenendo in pugno uno stendardo ed una
lancia. Tuttavolta, nella gerarchia infernale, è soggetto al re
Anoymon. Egli regala anelli magici, insegna agli uomini a rendersi
invisibili, e professa loro la geometria, l'aritmetica, l'astronomia
e le arti meccaniche. Conosce per anco tesori cui si può costringere
e disvelare: settantadue legioni stanno al suo comando. Appellasi
pure Chamandai e Sydonai. Le Sage ha fatto di Asmodeo l'eroe di uno
dei suoi romanzi conosciutissimo perché eccellente, vogliamo dire il
Diavolo zoppo.
Balan: Re grande e terribile
dell'Inferno. Egli ha testa fatta come quella di un toro, come quella
di un uomo, e come quella di un ariete. Aggiungasi a ciò una coda di
serpente ed occhi che mandano fiamme. Egli si fa vedere cavalcando un
orso e portando uno sparviero in pugno. La sua voce è roca e
violenta; e risponde intorno al passato, al presente e all'avvenire.
Questo demone che era altre volte dell'ordine delle dominazioni e che
comanda oggi a quaranta legioni infernali, insegna le querele,
l'astuzia e il comodo mezzo di vedere senza essere veduto.
Demone delle scoperte e
delle invenzioni ingegnose. Egli veste soventi volte le sembianze di
giovine donna, e distribuisce ai suoi favoriti le ricchezze. I
Moabiti che appellavano Baalfegor lo adoravano sul monte Phegor.
Alcuni rabbini dicono che gli si rendevano omaggi offrendogli ignobii
avanzi della digestione. Ciò era degno di un tale nome. Ed ecco
perché alcuni dotti non veggono in Belfagor che il dio Peto o
Crepitus: altri sostengono essere la stessa cosa che Priapo. Selden,
citato da Banier, pretende che gli si sacrificassero umane vittime,
di cui i suoi sacerdoti mangiavano la carne. Wierus osserva che
Belfagor è un demone il quale ha la bocca aperta: osservazione ch'egli
debbe senza dubbio al nome di Phegor, il quale significa, secondo
Leloyer, crepatura, erroché esso adoravasi talvolta entro a caverne
e gli si gittavano le offerte per un pertugio.
Flauros: Generale dell'inferno. Egli
si fa vedere sotto le sembianze di un uomo con ali di grifone. Sotto
questa forma egli uccide i borghesi e li getta tra le onde. Focalor
comanda al mare, ai venti e rovescia i vascelli da guerra. Egli spera
di rientrare nel cielo, ma il poveretto è in inganno. Trenta legioni
stanno al suo comando ed egli obbedisce con mille smorfie
all'esorcista.
Ipes: Principe e conte
dell'inferno, il quale si fa vedere sotto la forma d'un angelo,
talvolta sotto quella di un lione colla testa e le zampe d'oca ed una
coda di lepre. Egli conosce il passato e l'avvenire, dà genio e
ardire agli uomini, e comanda trentasei legioni.
Furfur: Conte agl'inferi. Si fa
vedere sotto forma di un cervo con una coda infiammata. Non sa dire
che menzogne, a meno che non sia chiuso in un triangolo. Prende
sovente la figura di un angelo, parla con una voce rauca e mantiene
l'unione tra mariti e le mogli. Fa cadere il fulmine, luccicare i
lampi e brontolare il tuono nei luoghi dove gli è ordinato di farlo.
Risponde sui problemi astratti. Ai suoi ordini sono ventisei legioni.
Marchocias: gran marchese dell'inferno
che si fa vedere sotto la forma d'un lupo feroce, con ali di grifone
ed una coda di serpente. Egli vomita fiamme, e quando prende umane
sembianze, credesi vedere un soldato. Obbedisce agli esorcisti, è
dell'ordine delle dominazioni e comanda a trenta legioni.
Melchiom: Demonio che porta la borsa.
All'inferno, è il pagatore degli impiegati pubblici.
FONTE
"Le maschere di Satana - I mille volti del diavolo"
di Jacques Albin Simon Collin De Plancy
ANANKE, Torino, 2001