L. Battistelli: La Vanità

"Con la fotografia l'uso del ritratto, una volta riserbato quasi esclusivamente alle classi privilegiate, divenne quanto mai comune, e ne cominciò lo scambio. Questa consuetudine, sorta in principio per rendersi sempre presenti alle persone care ed a noi legate da viva simpatia; dolce consuetudine adunque, espressione di un sentimento delicato e gentile, ha tralignato nel più manifesto esibizionismo. Onde generalmente ci si accinge a 'posare' dinanzi all'obbiettivo del fotografo, men pensa alla persona, cui è dedicata la propria effigie, che non all'effetto che essa dovrà produrre su quanti per avventura l'osserveranno".
(da L. Battistelli, "La Vanità", Laterza, Bari, 1929)